storie di selina

1

(si amarono furiosamente. ma questa è cosa nota. quando selina si accorse
che la parola era furiosamente, non ci mise nè uno nè due,
si prese, si stacco i piedi e si piantò per terra, furiosamente,
per crescere da sola)

2

(Ogni notte sognavo Selina, Selina non sapeva che la sognavo. Sempre le stesse sequenze. Nel salone vuoto di colori la guardavo danzare ad occhi chiusi, la guardavo, l’amavo, la volevo mia. Avvicinavo le braccia fino ad accompagnarle, mani grosse, le rientranze ballerine della vita. Oppure Selina era sulla carta, e con tratti brevi, sottili, veloci, le segnavo un orlo di amorosa gratitudine sul perimetro delle labbra.)

3

(Le dita mi si arcuano e raggrinzano sui tasti. Io mi sento vecchio, Selina, e questo scrivere mediante pressione così magro, tenue, dubbio, mi fa sentire quanto incostante e debole sia la mia forza stessa d’immaginare. Ma tu sei prima dell’immaginazione, assoluta, materica, così io ti scrivo e ti faccio leggera nella spazio fra retina e realtà, ti stringo di un amore larghissimo, c’è terra e lunghezza per ogni cosa, c’è forma per ogni tinta che tu mi metta davanti.)

4

(Dammi una febbre, una qualunque, una febbre per restare niente un paio di giorni, una febbre per andare via. Forse potrei prenderti assente, girata, distesa, e senza accorgertene ti faresti rossa e calda.)

5
trittico

I
Se sarò bella, o cieca, o una fumatrice oziosa. Se mi starà bene un’aureola d’autorità quando fumo da sola e la luce bella mi fa male. Se dici che questo non ha nessuna importanza sbagli, e io posso solo fingere di tacere.

II

Piuttosto scrivimi qualcosa dell’amore grande e buono e brutto. Fagli dire, se riesci, che è il sacco pieno che sta in piedi e non quello vuoto. Fagli elencare tutte le armi bianche che conosce perchè vuole solo proteggere la sua a(r)mata. Oppure scrivi di un magazziniere e che chiami tutti tesorino.

III
Ma perchè scrivere ancora me, che mi do membra tanto appesantite da allungarsi e restare lontane e sottili, così la percezione stessa di essere un corpo, una cosa, un pensiero, una parola sola?

6

Questo pericolo, questo amore,
e poi ancora queste braccia e
queste gambe e questo
petto, il seno, la testa, le membra tutte
ma ancora non ti sento, Selina,
mio ricamo, mia bambina, dove sei?

7

Oh, Selina, il senso privilegiato del tatto
quando le mani da stringere sono le tue e io non sento nulla più.

8

Talvolta passo ore alla fotocopiatrice per sentire i fogli che ne escono caldissimi – così mi scaldo le mani, poi penso che sono le tue mani che mi scaldano pensandole carta, e mi dico che al mondo tu sei tutto, Selina, sei davvero tutto, senza soluzione o stacco alcuno.

9

Quando ti abbiamo vista per la prima volta
abbiamo tutti pensato
a un’esplosione di vetri.
Subito sapemmo
che non avremo potuto
guardarti sotto la gonna.
Selina, io credo che nessuno di noi
ti abbia ringraziata a sufficienza
per averci girato lo sguardo
e le mani.

10

impazzisco solo a pensare all’odore che devi avere in bocca la mattina

ma solo sfiorarti di maniche e lembi
questo
è il filo del rasoio

cos’è questa confusione, eppure
io l’ho cercata

a spanne e detrazioni
accarezzando la polvere sotto le sedie

stendendomi l’acqua sul viso
aspettandomi i tuoi capelli ad asciugarlo

ora spiegami, selina, che più non comprendo,
il ponte fra le cose

che parte da me e lo vedo che a te arriva
ma se lo percorro non ha capo

spiegami la rottura degli eventi luminosi
che quando accendo la luce sei solo dentro la mia retina

spiegami cosa possiedo
se scrivo solo perchè non ti ho
e se ti ho sono una poesia che greta scrive

§ 19 risposte a storie di selina

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