anita
I
Anita, vieni, devi
farmi delle foto.
Lascia stare la carne e la sua
assenza dietro gli occhi.
Gli scheletri ci sostengono
ma senza scelta.
Non sarà la carezza della violenza
a salvarci dalla violenza.
II
sai, anita, che quando la schiena scrive rabbia
la strada è ancora molta
o non c’è affatto
non c’è traccia di amore
nessun tessuto connettivo
questo dicono i polsi
capita, a volte,
che ci infiliamo in inverni
più grandi di noi
col tremendo timore
che un giorno i nostri cuori
si spezzeranno per diversi motivi
vedi, gli animali
si strofinano il muso in ogni caso
senza parole, ma
noi parliamo. e questa pace
ce la possiamo pure scordare.
ma se taci, se zittisci, anita,
i polsi la schiena e ogni neve
-lo possiamo fare-
basterebbe questo:
la luce impossibile abbacinante di ottobre
lo schianto dell’iride contro il cielo
e sentirselo, questo cuore, come un cuore.
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la vedo solo ora e mi dispiace….non ho parole….
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