degustazione

19 ottobre 2023 § Lascia un commento

C’è il linoleum
come dire anni novanta
il sudore ai concerti
un odore di appartamento chiuso,
di gomma, di giocattoli,
di frutti disegnati.
Poi viene il pomodoro.
E la fragola di bosco,
quando passi oltre la superficie tinta
e il bianco ti sbatte sui denti
non appena lo penetri e perfori.
Ecco che lei passa le mani sull’intonaco veneziano
nella camera bene ammobiliata
e il tramite sono i capelli
che non ha mai saputo avere,
soffici e corposi.


Il secondo macera.
Semplice, dolce e poi verde quanto basta.
Io ci sento Orta
quando raccolsi i fiori del rosmarino
e non le foglie
per il risotto.
Il lungolago,
l’estate.

Infine l’ultimo, inguine, lattice
e anche, forse, un po’, il benzinaio
che ti controlla pure l’autovettura
mentre tu attendi nel negozio polveroso
fra i prezzi mancanti
e il non sapere quanto pagherai
per il controllino.

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