musica da un’altra stanza

9 dicembre 2021 § Lascia un commento

Dovresti lavare l’insalata.
Un caffè, due uova, un pianto.
Un pianto da infarto.
Di quelli coi tacchi alti il cappellino e tutto il resto.
Come quando vieni bene in foto.
Come quando un uomo passa e sussurra che figa,
a te.
Quindi dovresti
lavare l’insalata.
Prepararti pulita.
Sistemare i capelli.
Anche adesso che ormai vieni bene in disordine
e cosa più importante vieni bene.
Al rancido non ci pensiamo.
L’olio stipato al freddo e il freddo viene bene.
La fotografia è un elemento essenziale
pensi
a riportare quanto ha forma e tiene forma.
Lui telefona.
Telefona bene.
Dovresti lavare l’insalata.
Nel disordine, nella polvere da fare.
Ma l’insalata sarebbe pulita.
Poi scrollata, tagliata, condita.
Dovresti lavarla e condirla e mangiarla.
Lui telefona.
Due uova nel piatto.
Telefona bene.
Due uova immature che hanno un sapore così buono.
Con l’insalata lavata.
Nel momento in cui hai pianto,
hai pianto molto bene.
L’olio e le padelle stipati.
Lavare, è importante.
L’unica decisione da prendere.
Il resto, il resto verrà da sé.
Come fotografato.
Sui tacchi e con i corvi che stamattina stormeggiavano
davanti a casa.
Irene li ha visti.
Nei libri non letti ma sempre detti.
Come la frase:
Dovresti lavare l’insalata.

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