Jack&Jack
13 maggio 2020 § Lascia un commento
Eppure piaci di più in disordine.
Quando vai a comprare le armi.
Non ti sei pettinata né hai ravviato i capelli con le mani.
Poi c’è un libro che parla di un drago e io lo installerò in un’isola.
La sporta, il denaro, un’indifferente rumore nell’aria.
Prende gli occhiali, legge con calma.
Ma la testa è altrove e in disordine.
Così si avviano le estati, sull’orlo di una primavera inesaudita.
Quartetti d’archi.
Nel freddo docile e miagolante dei pomeriggi.
Prendiamo un treno, scenderemo in una stazione a caso.
La tazza di tè bollente.
Faccende da sbrigare in ogni camera.
È un delitto continuo ma chi lo sa senza cadaveri.
Perché piaci di più in disordine.
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