cratere d’impatto
24 marzo 2020 § Lascia un commento
perché, tesoro mio, da quindici anni non sono più in grado
di ascoltare musica che non sia classica o già nota
pena tornare all’indecisione, alla derisione romanzesca
che era lo stare spennata e accovacciata su una sedia
scandagliando archivi e greche decorative
dove una voce faceva ramo, una chitarra acustica piuma
ma il nido era sfatto come i letti, non sapevo cacciare o riposare,
ero piuttosto casuale, nel pensiero di te lontana che, ora riconosco,
non esisteva, non era affatto pensato.
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