fenomeni di collisione
7 febbraio 2016 § 2 commenti
nei venticinque minuti che mancavano
all’estate raggiunsero, senza volerlo,
un mutuo accordo: fermata l’auto, ne
scesero senza guardarsi. pareva la
strada decuplicarsi, priva di drammi
e di secondi significati. la strada non
aveva più identità, non era un nastro
o un percorso o una traiettoria, non era
il fremito prima di giungere, era una
forma, una cosa lunga della quale
non si rammentava un capo o una
fine. nel vuoto della conoscenza si
voltarono fino a vedersi, e fu una
paura, e fu una realtà: fino al sole.
Cavolo, Vincenzo, grazie… Il tuo commento mi fa molto molto piacere 🙂
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Le mie edizioni di poesia sono finite da ormai dieci anni; avessi conosciuto ai tempi i tuoi versi, di certo ti avrei chiesto di poterli pubblicare… acquisterò i tuoi libri
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