Lo strappo
15 ottobre 2015 § 6 commenti
Di mattina presto uccidemmo
Ritsos. Le gambe incrociate sul
cadavere scomposto, fissammo
nella memoria la precisione, il collo,
l’efferatezza. Solo non c’era ragione
di parlare del delitto, e non ne facemmo
parola, come non fosse mai non dico
morto, ma neppure esistito.
alveo
11 ottobre 2015 § Lascia un commento
questi legni verniciati forte come
in un rifugio per bene – e fuori
ammucchiano sassi, stendono
un cielo a tappare le pareti.
Lo strappo
9 ottobre 2015 § Lascia un commento
Ludovico ergeva una forma di ansia
romantica e solida su un fondamento
d’anima che non poteva però essere
stabile, o assoluto. Rispose dei suoi
troni alla purezza del tempo, conferì
un amore a ogni giorno, restò al di
sotto del pianeta così come lo vedeva:
centrato nel cuore.
l’ago e il pennello
8 ottobre 2015 § Lascia un commento
roteò lo sguardo in tempo per vedere la
sommità tonda di quel composto di acque
e succhi che scorrendo verso il basso sulla
sua guancia aveva catturata una luce sola
e improvvisa, riverberandola nella direzione
dell’occhio, che ne sembrò brevemente reso
cieco e in cui la goccia pareva voler rientrare
o voltarsi per scorgere un’ultima volta quella
caverna che era una sorgente disseccata.
fenomeni di collisione
6 ottobre 2015 § 3 commenti
l’unione era come una favola,
narrata e inavverata dai cenci
del dire, se ne scorgeva l’albo
rilegato e potevamo rigare le
parole, compire versioni – noi
tutto sapevamo del corredo
di racconti. ancora però nulla
di compiuto: l’unione era vera,
politica, disfatta.